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Borghi e sviluppo turistico: stupore e autenticità

Carmen Bizzarri e Roberto Micera

Per la loro posizione geografica, i “borghi” sono spesso lontani da zone fortemente urbanizzate e costituiscono la vera ossatura dell’Italia essendo molto numerosi soprattutto lungo la dorsale appenninica. Questi territori, proprio per la loro conformazione geografica, essendo stati teatro di un de-popolamento e di grandi migrazioni per la relativa mancanza di lavori di alto profilo professionale e/o di agglomerazioni industriali, non hanno avuto una crescita economica e uno sviluppo urbano di grandi dimensioni. I “borghi” infatti, oggi sono caratterizzati da una popolazione di massimo 5000 abitanti residenti e da un centro storico che conserva ancora un patrimonio culturale materiale ed immateriale, attrattivo da un punto di vista turistico per la loro autenticità e straordinaria bellezza.

Il turismo dei “borghi” nasce dalla ricerca da parte del turista di un'esperienza totalmente immersiva, che lo coinvolga emotivamente e lo faccia sentire parte integrante della comunità che abita il "borgo". In questi luoghi l'offerta turistica è determinata da un centro storico vivo e dinamico, in cui si trovano monumenti a cielo aperto di carattere storico, religioso e civile, mercati, botteghe artigiane, bar, osterie e ristoranti con menù della cucina locale tradizione. In queste località i turisti sono attratti dall'identità territoriale, intesa come quell’ insieme dei fattori ambientali, economici, sociali, valoriali e culturali - materiali e immateriali – che ne consentono la produzione di valore e di competitività, e che quindi rendono questi borghi unici e autentici.

Oltre ad apprezzare la storia e l’origine di questi luoghi, il turista si addentra nei vicoli e nelle stradine, molto spesso piccole e impervie, ed è attratto dal vociare della gente del posto per le strade - spesso si sente parlare in dialetto-, le merci esposte lungo le strade dalle botteghe artigiane. Il limitato traffico locale fa apprezzare il silenzio, il sorriso e l'accoglienza delle persone che si incontrano per strada, riconoscendo che lo stile di vita in queste "città patrimonio" è di elevata qualità.

L'offerta ricettiva è generalmente di livello medio-alto, soprattutto all'interno del centro storico, per l'esiguo numero di alberghi, a loro volta caratterizzati da un numero ridotto di camere. Appena si oltrepassa il centro storico, si può trovare un'ospitalità diffusa in strutture complementari, anche con una relativa disponibilità di camere, consentendo al turista di visitare anche altri paesi limitrofi e le risorse più attrattive del territorio, oltre il borgo stesso. Lo stupore dei turisti è determinato dalle diverse realtà con cui entrano in contatto, anche a pochi chilometri di distanza. Nell'esperienza italiana, in particolare, questo fenomeno è molto frequente perché nella stessa regione ci sono “borghi” di origine romana molto diversi da quelli di origine medievale, o borghi di montagna differenti strutturalmente da quelli di valle o di collina. Queste varietà geografica determina una molteplicità di risorse culturali, materiali e immateriali, ancora oggi presenti grazie alla continua organizzazione di feste ed eventi diretti a rievocare le vicende storiche che hanno caratterizzato quei territori. Tali manifestazioni, inoltre, diventano il simbolo che caratterizza i “borghi” e li rende unici. Anche l'enogastronomia è un grande elemento attrattivo che contraddistingue i diversi “borghi”, sia per la qualità ambientale presente, sia per l’abbondanza di alcune risorse e sia per la ricchezza di combinazioni nei quali si declinano le diverse ricette della cucina tradizionale. Altri “borghi” sono meta di pellegrinaggio o sono parte di itinerari, che valorizzano i luoghi di nascita di personalità religiose o di alto profilo culturale. Durante questi eventi, i “borghi” diventano molto popolati, sfiorando il sovra-turismo (over-tourism), tanto che per alcuni di essi sono state applicate severe norme per limitare l’ingresso ai turisti o in altri casi sono state istituite ulteriori date per riprodurre le stesse feste. Nonostante tale afflusso di persone, ancora queste feste sono attrattive in quanto:

  1. Diventano un momento di incontro di tanti amici e parenti, che magari tornano nel paese dopo anni di migrazione o di residenza in altri luoghi e quindi sono un appuntamento fisso a cui non è possibile mancare;
  2. Fanno sentire il turista parte attiva degli eventi, divenendo alcuni di loro sponsor e creando dei legami con il contesto territoriale;
  3. Celebrano l’unicità del territorio;
  4. Sono rituali antichi e tradizionali, che si perpetuano da anni, decenni e secoli;
  5. Sono focalizzati su alcuni periodi dell'anno, caratterizzando molto l’attrattività turistica;
  6. Non prevedono particolari forme di promozione all’esterno, per il valore simbolico e comunitario che rivestono.

Questi eventi, se per alcuni turisti costituiscono un rituale, per altri possono essere momenti casuali, che però vengono poi molto apprezzati in quanto l'esperienza risulta sempre molto emozionante e caratterizzata da stupore. Sono manifestazioni queste, di grande importanza per l’impatto economico e sociale in quanto il turista volentieri spende in prodotti locali. Il turismo in queste piccole realtà locali, infine, valorizza lo stile di vita della comunità che in maniera diretta costruisce legami di amicizia con i turisti, che molto spesso vengono così fidelizzati a quella realtà. Il ritornare in quelle comunità diventa uno stimolo per la comunità locale stessa, che tenderà a replicare le feste ed eventi, mantenendo così vivo e vivido il proprio patrimonio culturale.